Significato e simbologia del Quadrato
Il Quadrato è una figura geometrica con quattro lati. La struttura quadrangolare rappresenta la squadratura della materia. In altre parole, la regolarizzazione di quanto per sua natura sarebbe rimasto informe e caotico. Questa figura (come il Rettangolo o Quadrilungo, che ne costituisce una variante simbolica) è simbolo di definizione e di delimitazione.
Il simbolo della terra
Esso rappresenta il modello del recinto sacro (Tempio), fondamento della congiunzione dei quattro simbolici punti cardinali, nonché sulla simmetria dei lati opposti. Se il Cerchio è perfetto, il Quadrato è giusto, tanto da essere stato adottato dai pitagorici quale simbolo della giustizia. Rappresenta quindi la Legge, come normatività interiore, codice esteriore e ordine concettuale. Il Quadrato è il simbolo della terra, in opposizione al cielo, simboleggiato dal cerchio. Ma è anche, a un altro livello, il simbolo dell’universo creato (terra e cielo), in opposizione al non-creato e al creatore, quindi è l’antitesi del trascendente.
Il Quadrato è una figura antidinamica, ancorata sui quattro lati, rappresenta l’arresto o l’istante isolato. Questa figura implica un’idea di stagnazione e di solidificazione e di stabilizzazione. Mentre il movimento scorrevole è circolare e rotondo (circonferenza), l’arresto e la stabilità sono associati a figure angolose, con linee dure e sbalzi.
La simbologia del Quadrato e quella del numero Quattro sono spesso associate.
I pitagorici facevano della tetraktys e anche del quadrato di quattro, cioè Sedici, la base della loro dottrina. In riferimento alla Tetractys pitagorica si osserva che questa forma è sempre considerata come numero della manifestazione Universale nel concetto del Quadrato Perfetto.
La formula Pitagorica 1+2+3+4=10 è la circolatura del quadrante e l’inverso 10=1+2+3+4 esprime numericamente la divisione quaternaria del cerchio. Ovvero il problema ermetico della quadratura del cerchio concepibile come massima perfezione umana.
Quadrato: espressione dinamica del numero Quattro
Il numero Quattro è dunque, in certo modo, il numero della perfezione divina. Più in generale, è il numero dello sviluppo completo della manifestazione, il simbolo del mondo stabilizzato. Questo sviluppo si effettua, partendo dal centro immobile, secondo la croce nelle direzioni cardinali che, nel Quadrato, è l’espressione dinamica del Quattro. La manifestazione solidificata viene espressa dal solo Quadrato, il cui sviluppo va di pari passo a quello delle civiltà sedentarie. Il Cerchio simbolo dell’animazione, è d’altra parte la forma abituale dei santuari presso i popoli nomadi. Il Quadrato, invece, è la forma dei templi presso i popoli stanziali. Le età del mondo, la vita umana e i mesi lunari sono ritmati sul numero Quattro. Le quattro fasi del movimento ciclico, invece, vengono espresse dal Cerchio.
Nell’antichità Platone considerava il Quadrato e il Cerchio come assolutamente belli in sé; secondo il grande pensatore il Quattro si riferisce alla materializzazione delle idee e il tre all’idea stessa: il secondo esprime le essenze e il primo i fenomeni, l’uno lo spirito e l’altro la materia. Secondo Plutarco, i pitagorici affermavano che il Quadrato riuniva la potenza di Rhea, di Afrodite, di Demetra, di Estia e di Hera: il Quadrato significa che Rhea, la madre degli dei, la fonte della durata, si manifestava attraverso le modificazioni dei quattro elementi simbolizzati da Afrodite, che era l’Acqua generatrice, da Estia, che era il Fuoco, da Demetra che era la Terra e da Hera che era l’Aria.
La sintesi degli Elementi
Questa figura rappresenta la sintesi degli elementi. Come abbiamo detto sopra molti spazi sacri hanno una forma quadrangolare. Troviamo altari, templi, città e accampamenti militari. La forma quadrangolare viene adottata per delimitare numerosi luoghi come, ad esempio, la piazza pubblica di Atene. Spesso questo Quadrato è inscritto in un Cerchio, sulla sommità di una collina rotonda, come per gli accampamenti e per i templi oppure in fondo a un cerchio di colline, come per Roma. Secondo la versione di Plutarco sulla fondazione di Roma essa venne insegnata a Romolo dagli Etruschi come nei misteri.
Si scavò dapprima una fossa rotonda, dove vennero gettate le offerte e che ricevette il nome di mund (cioè cosmo). Il mundus era considerato il centro che collega la città al mondo degli spiriti, cosi come il cordone ombelicale collega il bambino alla madre. La città aveva una forma circolare. Anche se Roma viene chiamata dagli antichi urbs quadrata e Plutarco stesso la chiama Roma quadrata. Afferma, inoltre, che essa era al tempo stesso un cerchio e un Quadrato.
Secondo una teoria la parola quadrata significa quadripartita, cioè la città circolare era divisa in quattro parti da due arterie, il cui punto di intersezione coincideva con il mundus. Nella lingua dell’antico Egitto l’ideogramma che veniva usato per la parola città era un cerchio con due strade che si incrociavano disegnate all’interno. Va ricordato anche che nell’Oriente antico, presso i Babilonesi, questa figura veniva usata per indicare il totale di un conto ed esprimeva l’idea di riunire entro un limite, corrispondendo così a un limite terrestre.
Il Cerchio e il Quadrato
Esso sembra un simbolo meno antico del Cerchio e forse ne è una derivazione. Ad ogni modo Cerchio e Quadrato esprimono un totale, ma il quadrato serve anche ad esprimere un’idea di limite. Il Cerchio e il Quadrato rappresentano i due aspetti fondamentali di Dio: l’unità è la manifestazione divina. Il Cerchio esprime il celeste, il Quadrato il terrestre, non in quanto opposto al celeste ma in quanto creato. Nei rapporti fra il Cerchio e il Quadrato esiste una distinzione e una conciliazione. Il Cerchio sarà per il questa figura ciò che il cielo è per la terra e l’eternità per il tempo. Il Quadrato, però, si inscrive in un Cerchio: vale a dire la terra è dipendente dal cielo.
questa figura geometrica non è altro che la perfezione della sfera su un piano terrestre. Per i cristiani il Cristo rappresenta l’umanità, egli verrà considerato come l’uomo Quadrato per eccellenza. L’uomo Quadrato, con le braccia tese e i piedi giunti, indica i quattro punti cardinali. In essi troviamo riuniti il significato della croce e delle quattro dimensioni che esso implica. Cristo pone la propria natura umana in seno alla natura divina. Per cui, l’uomo Quadrato, tramite l’Incarnazione, si inserisce egli stesso nel cerchio. In altri termini, l’umanità è collegata alla divinità, come il tempo all’eternità, il visibile all’invisibile e il terrestre al celeste.