Coccodrillo: simbolo del tempismo e della pazienza
Sin dai tempi antichi il Coccodrillo, un rettile che da sempre incute timore nell’uomo, è considerato simbolo del tempismo e della pazienza. Il significato del Coccodrillo si evince osservandone sia il suo comportamento che le caratteristiche fisiche.
Il significato e la simbologia del Coccodrillo
Caratterizzato da una forte corazza squamosa, può arrivare a pesare fino a 1000 kg. Il corpo può essere lungo fino a sette metri. In base alla lunghezza si riesce – a grandi linee – a dedurne l’età: più il corpo è lungo e più l’animale è vecchio. Le pupille gli permettono una visione tridimensionale, mentre le zampe palmate gli consentono di nuotare agilmente nell’acqua e, al contempo, di potersi muovere anche sulla terra. Il Coccodrillo, infatti, ama passare del tempo disteso sulla riva dei corsi d’acqua in cui vive. Spesso, e in modo solo apparente, sembra che dorma. In realtà è un maestro nel saper aspettare pazientemente il momento in cui agire. Questo rettile è un abilissimo cacciatore ma, va precisato, che uccide le sue prede solo per necessità alimentare, potendo digiunare anche per un tempo massimo di sei mesi.
Questo grande rettile, è in grado di sferrare potenti agguati, generalmente mortali, alle sue vittime. Riesce ad avvicinarsi alla preda in silenzio e con calma. Esattamente come dovrebbe fare l’uomo con i suoi obiettivi senza lasciarsi prendere dalla fretta o dall’ansia. Il Coccodrillo, fuori dall’acqua, osserva dall’esterno la situazione e questo gli permette di agire con maggiore lucidità e non compiere atti impulsivi. Il Coccodrillo sa quando è il momento esatto per agire, poiché vi è un tempo fatto di attesa e uno fatto di azione: saperli riconoscere è essenziale.
Il Coccodrillo nella mitologia
Gli abitanti dell’antico Egitto, erano soliti osservarne la presenza sulle rive del Nilo. Così, raffigurarono il dio delle acque Sobek come una divinità dal corpo di uomo e dalla testa di un Coccodrillo. Era venerato come protettore dei corsi d’acqua e della fertilità.
A cura di Silvia Scanu