Thor: il più forte tra gli uomini e tra gli dèi
Dio del cielo nella mitologia nordica. Figlio di Odino e marito di Sif, Thor compare nell’Edda di Snorri, nell’opera di Longfellow “the Saga of King Olaf”, che fa parte del suo Tales of a wayside inn, e nell’Anello del Nibelungo di Richard Wagner.
Thor: la leggenda
Veniva considerato come il più forte degli uomini e degli dèi. Il suo regno era Thrudvang. Il carro che aveva veniva trainato da due capre, Tanngniost e Tanngrisnir.
Il culto di Thor arrivò fino a buona parte del medioevo e rivestì un grande ruolo per le popolazioni germaniche. Tanto per fare un esempio, l’inglese Thursday (giovedì), deriva appunto da Thor.
Buona parte dei templi a lui dedicati e molte sue raffigurazioni, furono distrutte da re Olaf II, poi canonizzato dalla chiesa nell’XI secolo.
Si dice che Olaf costrinse con la forza molte persone a rinnegare il culto del Dio del Cielo e a convertirsi alla fede cristiana. I suoi sudditi però, per rinunciare alla loro fede, chiesero dei miracoli che si verificarono solo in parte.
Olaf comunque era oramai determinato a convertire il suo popolo una volta per tutte. Ogni sera il popolo era solito mettere davanti all’immagine di Thor del cibo che credeva servisse a nutrire il loro dio.
Ma un giorno Olaf fece riunire le genti davanti a quell’immagine e, mentre il re indicava il Sole che cominciava a intravedersi tra le nuvole invocando Thor, i soldati distruggevano l’immagine del dio.
Dalla statua, rotta in più punti, uscì una moltitudine di topi, vermi e molti altri animali.
Il popolo, che seguì con occhi attenti la scena, si rese ben presto conto che il cibo non era servito a sfamare il loro dio. Bastò questo per rinnegare il culto del Dio del Cielo e abbracciare la fede cristiana.