Cosa vedere e come visitare il Tempio di Abu Simbel
Abu Simbel è sicuramente uno dei siti archeologici più famosi e straordinari, non solo dell’Egitto ma di tutto il mondo. Forse la più grande opera di Ramses e di tutta la storia egiziana. Le gigantesche statue che raffigurano il faraone sono di fatto una delle immagini più diffuse e celebri del mondo che rappresentano le vestigia di una grande civiltà. Le statue sono alte 20 metri e hanno dovuto scavare per 60 metri dentro la roccia di arenaria per poter creare l’opera.
La facciata invece è alta 33 metri e larga 38. Occorsero ben 30 anni per finire l’opera. Il tempio di Abu Simbel doveva servire per la venerazione di tre grandi dei, Amon di Tebe, Ra-Harakhty di Eliopoli e Ptah di Menfi. Ma la vera divinità da venerare era Ramses stesso. Ma tanta è la bellezza del tempio di Abu Simbel quanto è stata difficile la sua storia. A seguito di un terremoto, una buona parte di una delle statue fu gravemente danneggiata. Gli architetti del tempo, quindi, non poterono far molto per ristrutturarla. Per diversi anni, le macerie furono lasciate all’abbandono. A distanza di secoli tutto il complesso di Abu Simbel fu lentamente abbandonato fino a quando la sabbia lo seppellì quasi completamente.
Il salvataggio di Abu Simbel
Ma un altro incombente pericolo minacciava seriamente il destino del grandioso tempio di Ramses. Un progetto davvero “faraonico”, prevedeva la costruzione di una diga, la famosa diga di Assuan. Siamo nel 1960 quando il presidente egiziano Nasser iniziò i lavori per la creazione di un enorme lago artificiale. Questo avrebbe risolto molti problemi del paese ma avrebbe cancellato uno dei più grandi esempi dell’antica civiltà egiziana.
Da quel momento l’Unesco lanciò un grido d’allarme, a cui si unirono ben 113 paesi. Questi avrebbero messo a loro disposizione tutti i mezzi economici, tecnologici e umani per poter dare un significativo aiuto all’Egitto. Solo in questo modo si sarebbe potuta salvare la grandiosa opera archeologica. Il progetto prevedeva che tutto il tempio di Abu Simbel venisse smontato pezzo per pezzo e ricomposto così com’era in origine. La nuova location sorgeva 180 metri più all’interno e ad un’altezza di 65 metri superiore a quella del sito originale. Fu un’opera di salvataggio senza precedenti nella storia dell’archeologia.
Furono utilizzati oltre duemila uomini, tonnellate di materiali e più di 5 anni di lavoro. Ogni blocco del tempio di Abu Simbel venne numerato e catalogato così da permettere con grande precisione la ricostruzione nello stesso modo e nella stessa posizione, compresi gli ambienti interni. Il tocco finale fu la restaurazione del paesaggio dopo l’assemblamento.
La storia di Abu Simbel
Il Tempio di Abu Simbel, costruito per volere del faraone Ramses II, è uno dei simboli dell’Egitto e di tutta l’antichità insieme alle Piramidi e la Sfinge di Giza. Sorge nei pressi del confine meridionale del Paese, scolpito ed edificato nel 1260 d.C.. Il tempio è incassato in una gigantesca parete di roccia. Il 22 marzo del 1813, dopo secoli di abbandono totale, il tempio di Abu Simbel fu riscoperto dallo studioso elvetico Johann Ludwig Burckhardt. Burckhardt scopì, in precedenza, l’antica città di Petra in Giordania. Passarono altri 4 anni in cui il sito rimase inviolato fino a quando, nel 1817, l’italiano Giovan Battista Belzoni, dopo mesi di lavoro, riuscì a trovare il modo di entrare nel grande complesso.
Fu così il primo uomo che entrò nel tempio a distanza di migliaia di anni. Passarono altri decenni fino a quando, nel 1909, fu rivelato il tempio e mostrato in tutta la sua maestosità. Nonostante la sua storia travagliata, il fascino del tempio di Abu Simbel è rimasto intatto. Infatti, nel 1979 è stato inserito dall’Unesco nel novero dei patrimoni mondiali dell’umanità.
Come arrivare ad Abu Simbel
Abu Simbel si trova 280 Km a sud di Assuan, a 40 Km a nord dal confine sudanese, sulla sponda occidentale del Lago Nasser. A parte il vicino Nilo, l’ambiente intorno è totalmente desertico. Sia il Tempio di Abu Simbel che quello di Nefertari sono incisi nella viva roccia di un’altura di arenaria. Per arrivare ad Abu Simbel partendo in auto da Assuan occorrono circa 4 ore attraversando quasi 300 km di deserto.
È consigliabile raggiungere il sito prendendo i voli che partono da Assuan: compresi gli spostamenti la visita dura circa 5 ore comprendendo anche il vicino Tempio di Nefertari, moglie di Ramses II, e della Dea Hator. È possibile arrivare ad Abu Simbel attraverso la navigazione sul Lago Nasser come una vera e propria crociera. A causa della diga, però, non è possibile proseguire direttamente sul fiume ma bisogna effettuare un trasbordo e prendere un’altra nave.
Quando andare ad Abu Simbel
Le temperature invernali ad Assuan oscillano tra i 23° di massima e 8° di minima mentre durante l’estate variano tra i 41° di massima e i 26° di minima. Essendo zona desertica le piogge sono praticamente assenti durante tutto l’anno. Pertanto il periodo migliore per godersi la visita ad Abu Simbel è quello coincidente con i mesi invernali poiché non così inusuale, in altri periodi, che le temperature in alcune giornate possa arrivare ai 50° e oltre. Quindi, in tal caso, è indispensabile coprirsi adeguatamente e portare con sé un buona scorta di acqua.