Palazzo della Zisa – Palermo

Il Palazzo della Zisa

Palermo

A Palermo, nel quartiere della Zisa, sorge una struttura chiamata Palazzo della Zisa. Concepito per essere la dimora estiva del re, esso rappresenta un perfetto esempio di unione tra arte e architettura normanna, e decorazioni e ingegneria araba che, tra le altre cose, prevede il sistema di ricambio d’aria negli ambienti e la presenza di acqua corrente. Tra l’altro. l’areazione è agevolata sia dalla posizione del palazzo, situato a nord-est, sia dai grandi archi o fornici presenti lungo la facciata e dalla grande finestra situata nel piano più alto. Il Palazzo della Zisa è divenuto famoso grazie a una leggenda che narra di un grande tesoro custodito al suo interno e a cui nessuno riuscirebbe ad accedere grazie a una protezione molto particolare.

Cenni storici

L’edificio risale al periodo della dominazione normanna in Sicilia. La costruzione venne iniziata sotto il regno di Guglielmo I, un sovrano normanno che regnò in Sicilia dal 1154 al 1166, e si concluse sotto il regno di Guglielmo II, figlio del precedente monarca. Durante la dominazione normanna, subentrata a quella araba, i relativi monarchi si innamorarono completamente non solo dei loro usi e costumi che adottarono in parte, ma anche del loro sfarzo, delle loro bellissime costruzioni e decorazioni. Decisero quindi di costruire le loro dimore basandosi sulla cultura e conoscenza dei loro predecessori. Lo stesso nome del palazzo, Zisa, ha origini arabe e significa nobile, splendido, glorioso.

Nel corso dei secoli il Palazzo della Zisa ha subito notevoli trasformazioni. La prima si ebbe intorno al 1300 dove venne interamente distrutta l’iscrizione in lingua araba per aggiungervi una merlatura. Nel 1636 circa, il palazzo ormai ridotto in pessimo stato, venne acquistato da Giovanni de Santoval e Platamone che modificò ulteriormente e consistentemente il palazzo. Egli vi fece aggiungere un altro piano e chiuse il terrazzo per creare un’ala privata. Nel 1806 i principi Notarbartolo ne presero possesso facendone la loro abitazione privata e attuando qualche lavoro di rafforzamento strutturale. Nel 1955 il palazzo fu espropriato dallo stato e nel 1917 la parte corrispondente all’ala destra crollò. Dopo altri lavori di restauro nel 1991 il Palazzo della Zisa ospita il Museo dell’arte islamica. Nel 2015 invece è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità.

Palazzo della Zisa

Le leggende del Palazzo della Zisa

La leggenda narra una storia d’amore, della pazzia e di un patto con il diavolo per custodire un grande tesoro. Il figlio del sultano del Libano, Azel Comel, si innamorò di una bellissima fanciulla di nome El-Aziz. Presto decise di sposarla ma, il padre del principe, non vedeva di buon occhio l’unione tra i giovani e si oppose. Intenzionato a ribellarsi alla volontà del sultano il giovane Azel rubò il tesoro di famiglia fuggendo con la sua amata in Italia. Si stabilì a Palermo, ove fece costruire un grande palazzo e vi nascose il tesoro, ponendo a sua protezione un sortilegio.

La moglie del sultano non riuscì a superare il dolore causato dalla perdita della sua adorata figlia e si tolse la vita. Quando El-Aziz venne a conoscenza della morte della sua amata madre, annientata dal dolore si suicidò per riunirsi nuovamente a lei. Vittima di così tante tragedie e sofferenza, il principe finì con l’impazzire.

Iniziò a vagabondare senza meta per molti giorni finché, stremato, si spense anch’egli. Pare che il tesoro sia custodito ancora nel palazzo poiché essendo protetto dal diavolo, nessuno sia riuscito a impossessarsene. Sembra infatti che per impossessarsi di tali ricchezze il sortilegio preveda di superare una prova. Essa consiste nel contare l’esatto numero di diavoli raffigurati nell’affresco che si trova nella sala della fontana. L’impresa risulterebbe impossibile, dato che i diavoli comincerebbero a fare strane smorfie, confondendo chiunque tenti la conta.