Il Pantheon tra storia e leggenda
Il Pantheon innalzato nel 27 a.c. da Agrippa per volere dell’imperatore Augusto è un tempio solare. I visitatori sono investiti, pertanto, dal calore e dalla luce dell’astro, che penetra attraverso il grande occhio della cupola. A mezzogiorno del 21 giugno, solstizio d’estate, si può assistere ad un fenomeno astrologico-calendariale. Si tratta del raggio di sole che attraversa il grande occhio della cupola, cade al centro del portale di accesso.
Il tempio esprime un simbolismo cosmico: un senso di equilibrio e di stabilità, principi guida dei costruttori antichi. Questo è dato dall’armonia delle linee e dal calcolo perfetto delle geometrie delle masse. La funzione di illuminazione della cupola è molto importante per il fatto che si tratta dell’unico punto d’ingresso della luce. Un punto zenitale, collegamento diretto tra dèi e vita terrena (diversamente avviene nelle religioni cristiane dove il collegamento tra vita terrena e Dio avviene con l’intermediazione del sacerdote, in questo caso la luce entra dall’abside orientato ad est ed il rosone orientato ad ovest).
Non a caso il fascio di luce che gira all’interno dà origine a ipotesi numerologiche secondo il quale questo edificio sia un osservatorio astrologico dell’antichità: una macchina lunare, dedicato a tutti gli dèi.
Il foro del Pantheon
Nell’antichità fu dedicato alle sette divinità planetarie da cui il nome greco di Pantheon, di tutti gli dei (pan=”tutto” e theon=”dio”). Al foro del Pantheon è legata anche una leggenda medioevale, secondo la quale veniva considerato come antica sede della grande pigna di bronzo.Questa si trova attualmente nel cortile omonimo in Vaticano.
Secondo altre leggende si narra che il foro fosse stato aperto da un diavolo in fuga dal tempio. Il foro della cupola del Pantheon è una porta d’entrata e d’uscita che ricongiunge, chi l’attraversa, agli splendori dell’antica Roma. Proiettava, quindi, l’uomo verso quel senso di sacralità che pervadeva gli uomini di quel tempo. Un tempo in cui li riunisce agli dèi loro protettori.
Oggi una porta astrale frutto di una leggenda del XXI secolo, un misto di laicità e misticismo, che conduce verso nuovi mondi. Un punto d’incontro, quindi, con civiltà sconosciute – oniricamente nate – visibili attraverso la leggendaria soglia.
A cura di Cinzia d’Antonio