Artù nell’Historia Regum Brittaniae
Il nome di Re Artù potrebbe essere originario del termine “Artorius”, un nome della gens romana ma, secondo altri studiosi è verosimile una sua origine celtica la quale deriverebbe da “artos viros”.
Un profilo della vita dell’eroe è descritto da Geoffrey di Monmouth (XII secolo) nella sua “Historia Regum Brittaniae” – la Storia del Re di Britannia. Gran parte delle sua vita è un’invenzione di Geoffrey e la restante proviene da materiale tradizionale di incerta origine. Egli ci racconta che Re Artù era figlio di Uther Pendragon e sconfisse i barbari in una dozzina di battaglie. Successivamente conquistò gran parte dell’impero e alla fine andò in guerra contro i Romani. Ritornò a casa scoprendo che suo nipote Mordred incitò alla sommossa la popolazione e rapì Ginevra, la regina. Dopo lo sbarco, ebbe luogo la sua battaglia finale. La saga si sviluppò durante diversi secoli e le tradizioni celtiche di Artù giunsero nel continente attraverso la Bretagna.
“Le Morte D’Artù” di Malory potrebbe essere considerata la storia originale di Re Artù. Egli, secondo Malory, fu concepito quando Uther Pendragon, una volta conosciuta Ingraine (o Igerna), fu sottoposto ad un incantesimo da Merlino, così da assomigliare a suo marito. Il bambino Artù fu consegnato a Ector per essere cresciuto in segreto. Dopo la morte di Uther non ci fu nessun regnante a governare l’Inghilterra. Merlino, così, conficcò una spada in una roccia dicendo che chiunque l’avesse estratta, sarebbe diventato il Re. Artù diventato grande riuscì a sfilare la spada e fu così incoronato dallo stesso Merlino.
Artù e la Tavola Rotonda
Questo provocò una ribellione da parte degli undici governatori che Artù depose immediatamente. Successivamente sposò Ginevra il cui padre diede ad Artù la Tavola Rotonda come dote e divenne il luogo dove i suoi cavalieri potevano riunirsi evitando così dispute su chi dovesse governare poiché la Tavola Rotonda metteva tutti sullo stesso piano.
Da questo momento seguì un regno fatto di splendore e magnificenza. La corte di Artù divenne il centro focale dove nacquero molti eroi. Nella guerra contro i Romani, Artù sconfisse l’Imperatore Lucio e lui stesso divenne imperatore. Comunque, il suo più illustre cavaliere, Lancillotto, si innamorò di Ginevra, ma la loro relazione segreta venne alla luce e la ricerca del Santo Graal incominciò.
Così Lancillotto fuggì mentre Ginevra fu condannata a morte. In seguito Lancillotto la liberò e la portò nel suo regno. Ciò spinse Artù ad attraversare lo Stretto per combattere il suo ex prediletto cavaliere. Mentre stava andando via dalla Britannia, Artù lasciò la carica di regnante a Mordred.
Però Mordred si ribellò e Artù che fu costretto a ritornare indietro per sopprimere qualsiasi ambizione di predominio. Questo episodio portò all’ultima battaglia di Artù sul Salisbury Plain dove uccise Mordred ma lui stesso rimase gravemente ferito.
Fu poi trasportato su una barca dove, come si disse al tempo, si stava dirigendo verso la Valle di Avalon. Alcuni dicono che non morì mai e che un giorno potrebbe ritornare. Comunque la sua tomba fu presumibilmente scoperta a Glastonbury durante il regno di Enrico II (1154-1189).
Le varianti del mito e della leggenda di Re Artù
Le origini di Re Artù di Britannia si perdono nelle leggende. In una di queste, sembra fosse figlio di re Uther Pendragon e Igerna. Appena nato fu affidato al Mago Merlino, che per Uther aveva costruito un castello nel quale mise la famosa Tavola Rotonda. Senza menzionarne le origini, Merlino lo affidò a sir Ettore che lo allevò assieme al proprio figlio sir Kay. Quando due anni dopo Uther morì, i nobili non sapendo chi nominare successore consultarono Merlino, che li riunì il giorno di Natale nella Chiesa di Santo Stefano a Londra.
Dopo la messa, una grande roccia era apparsa nel cortile delle chiesa. In questa era conficcata una spada, sulla cui elsa un’iscrizione diceva che sarebbe divenuto re chi la spada avrebbe estratto. Ma nessuno ovviamente riuscì nell’impresa. Dice la leggenda che molti anni più tardi, sir Ettore, trovandosi a Londra con Artù e Kay, e dovendo Kay partecipare al suo primo torneo si accorse di non avere con sé la spada.
Artù e la Spada nella Roccia
Così Artù si offrì di andarla a prendere a casa. Trovò però la strada chiusa e, passando per la chiesa di Santo Stefano, notò la spada conficcata nella roccia, che riuscì ad estrarre subito e senza alcuno sforzo. Vedendo la spada, sir Ettore non ritenne possibile che il ragazzo l’avesse estratta da solo. La rimise quindi a posto e poté vedere Artù tirarla fuori con le sue sole forze.
All’inizio molti erano scettici su Artù e si rifiutarono di prestargli obbedienza, ma con l’aiuto di Merlino, Artù governò il paese ristabilendo pace e giustizia. Accanto alla figura di Artù ruotano molti altri personaggi e leggende. La Fata Morgana, malvagia sorella di Artù, Ginevra, la sua sposa, la quale si innamorò poi di Lancillotto, un cavaliere associato alla Tavola Rotonda, Excalibur, la magica spada che Artù tirò fuori da un lago dopo che la sua era rimasta spezzata.
Tuttavia gli storici non concordano se Re Artù sia realmente esistito. Alcuni ritengono che la leggenda si basi, come detto all’inizio, su Artorius. Artorius era al comando delle armate romanizzate contro le bande dei sassoni che invasero la Britannia dal 450 in poi.
Sembra che Artù trovò la morte nel 538 nella battaglia contro suo nipote Mordred. Questo, aveva usurpato il trono in sua assenza, riuscendo ad ucciderlo. Non prima, però, che questi inferisse ad Artù un colpo mortale. Una credenza dice che egli tornerà quando la Gran Bretagna avrà bisogno di lui.