Giuseppe nei Vangeli Apocrifi
Giuseppe di Arimatea è un personaggio che appare nel Nuovo Testamento coinvolto, in modo particolare, nella crocefissione e deposizione di Gesù. Fu, inoltre, un soldato di Pilato che gli affidò la coppa dell’Ultima Cena.
Giuseppe di Arimatea: la leggenda
Dopo la caduta di Gerusalemme, avvenuta per mano dell’esercito di Vespasiano, fu messo in libertà insieme a sua sorella Enygeus e suo marito Hebron. Andò in esilio con un gruppo di seguaci. Si disse che Giuseppe, non solo venne in Bretagna ma si sistemò a Glastonbury. Qui gli fu data della terra dal Re Arviragus. Una tradizione locale, forse non più antica del IX secolo, afferma che egli seppellì la coppa dell’Ultima Cena sopra la fonte a Glastonbury e da questo momento l’acqua ha assunto la colorazione rossa.
Una tradizione tra le più verosimili narra che, qualche tempo dopo prima della crocifissione, Giuseppe di Arimatea in realtà portò Gesù e Maria in Cornovaglia.
Giuseppe di Arimatea potrebbe essere identificato con Joachim, il padre della Vergine Maria nel protovangelo di James, nei libri apocrifi. Ma i due nomi sono completamente distinti in origine.
Nel “Estoire Joseph” gli venne attribuito un figlio, Josephe. Nel “Sone de Nausay”, invece, egli aveva un figlio chiamato Adam.
Mentre la tradizione Coptica afferma che egli aveva una figlia, Saint Josa.