Le colonne d’Ercole
Nelle leggende di Carlo Magno Astarotte era l’amico di Rinaldo che con la magia lo portò in poche ore dall’Egitto a Roncisvalle.
Astarotte: la leggenda
Astarotte è presente nel poema di Luigi Pulci “Il Morgante Maggiore”, pubblicato nel XV secolo.
In questo poema è un personaggio che va in controtendenza per i suoi tempi. Egli infatti vuole liberarsi dalle ridicole credenze medievali e avere orizzonti nuovi, al di fuori dei valori cavallereschi.
Sostiene in maniera convinta che, sebbene la Terra sia sferica, l’acqua è invece pianeggiante in qualsiasi zona della Terra si vada.
Non vi è quindi nessun rischio di cadere nel vuoto attraversando le famigerate Colonne d’Ercole. All’epoca vi era infatti questa assurda credenza, molto radicata nella cultura popolare.
Alcuni dipinti dell’epoca mostravano delle navi che si erano avventurate oltre le colonne. Non appena queste le avessero superate venivano risucchiate nel vuoto. Il pensiero di Astarotte nel poema è il medesimo di Pulci nella vita reale. Pulci non credeva nei valori cavallereschi e nel suo poema si nota un atteggiamento provocatorio, atto a rovesciare i comuni canoni.