Storia, mitologia e leggenda di Eris, Dea della Discordia
Sorella di Ares e figlia illegittima di Era e Zeus rappresenta la Dea della Discordia. È una divinità particolarmente sanguinaria e crudele, talmente crudele, che Omero nelle sue opere la chiama “signora del dolore”. Ad Eris, Zeus affida soprattutto il compito di rendere combattivi tutti animi dei soldati in guerra. Questo in modo tale che lo scontro divenga lungo e sanguinoso. La ritroviamo spesso al fianco di suo fratello Ares durante lo svolgersi di violente battaglie. Ed Eris si compiace per il sangue versato e il numero di caduti.
Eris, la Dea della Discordia
Della Dea della Discordia si sono tramandate diverse leggende legate principalmente ai campi di battaglia.
Di Eris si narra in merito alla disputa tra Era, Athena e Afrodite durante il banchetto di nozze di Peleo e Teti. Tremendamente infastidita e irritata per non essere stata invitata al festeggiamento, Eris lanciò una mela d’oro nella sala del banchetto. Su di essa vi era l’incisione “alla più bella”. Questo, diede ovviamente origine a una terribile disputa tra le dee più vanitose dell’Olimpo. Era, Afrodite e Athena si contesero il prezioso oggetto e il relativo titolo.
Tale disputa porterà al giudizio di Paride (al quale come premio verrà promessa in sposa Elena) e successivamente al rapimento di Elena che darà a sua volta origine alla guerra di Troia.
Eris ebbe un ruolo altrettanto importante anche nella questione del Vello d’Oro. I fatti risalgono al tempo in cui era di proprietà di Tieste (figlio di Pelope e Ippodamia). Il possesso del Vello d’Oro gli aveva permesso di diventare re di Micene a scapito di Atreo (gemello di Tieste). Quest’ultimo era il preferito di Zeus e riuscì ingegnosamente a strappare una promessa a Tieste.
Il Vello d’Oro e l’Alabarda
Il re di Micene, affermò, che avrebbe ceduto il suo trono solo se il sole avesse cambiato il suo corso. Così Zeus si avvalse dell’aiuto di Eris che inviò sul cammino del carro di Elios. La Dea pose il “cammino della sera” sotto gli zoccoli del “cavallo dell’alba” affinché nel giorno seguente il sole, una volta raggiunto la metà della volta celeste, avrebbe invertito il suo normale percorso tramontando a Oriente. Testimone di tutto ciò, Tieste non poté rimangiarsi la promessa e dovette cedere il trono. Di Eris sappiamo anche che forgiò l’Alabarda. Questa fu usata da Pentesilea, l’amazzone figlia di Ares, durante la guerra di Troia. Inoltre, aiutò Efesto a forgiare la collana di Armonia. Un oggetto che si rivelò portatore di grande sventura nelle vicende dei Sette contro Tebe.
Anche quando Politecno e Aedona peccarono di presunzione vantandosi di amarsi più di Zeus ed Era, la regina dell’Olimpo, irritata e furiosa a causa tale affermazione, inviò Eris per punire i coniugi di Colofone. Questi, sotto l’influsso dei poteri della déa, iniziarono a odiarsi e la loro bellissima storia d’amore si tramutò in tragedia. Aedona, infatti, assassinò suo marito Politecno.
Le altre versioni della leggenda
Come precedentemente affermato, Omero considera Eris figlia di Zeus ed Era, quindi sorella del Dio Ares. Vi sono però altre versioni riguardanti la sua nascita. Secondo Ovidio Eris e Ares sono stati concepiti da Era mentre toccava un fiore e non attraverso l’unione con Zeus. Secondo Esiodo, invece, fu la notte a generare tali divinità.
Numerosi sono i fratelli e le sorelle attribuiti alle due divinità. Ker (morte violenta), Momos (la colpa), Hypnos (il sonno), Moros (il destino avverso), Thanatos (la morte), Geras (la vecchiaia), Oizys (la miseria), Nemesi (l’inganno), Philotes (l’amicizia) e ancora abbiamo gli Oneiroi (i sogni), i Keires (destini fatali), le Esperidi e le Moire (filatrici del destino).
Esiodo attribuisce a Eris anche numerosi figli: Horcos (il giuramento), Ate (la rovina), Amfilogie (le dispute), Dismonia (disobbedienza alle leggi), Pseudologoi (le bugie), Ponos (travaglio, la fatica), Lethe (oblio), Limos (fame), Algera (dolori), Isminai (combattimenti), Makhai (battaglie), Fonoi (gli omicidi), Androktasiai (la stragi) e Neikea (i litigi).