Il Castello di Gropparello
Le origini del Castello di Gropparello risalgono al secolo VIII e, nel corso dei secoli, fu possesso dei Fulgosi, dei Pallavicino, degli Sforza, dei Campofregoso, degli Attendolo e dei Gibelli. Il Castello di Gropparello è immerso nella verdeggiante Val Vezzeno, arroccato su uno sperone roccioso, a picco sul torrente.
A pianta irregolare, il castello è un magnifico esempio dell’arte della fortificazione. Il Castello di Gropparello, intorno al 1200, fu teatro di un evento tragico. Pietrone da Cagnano fece murare viva in una cella sotterranea la moglie Rossania Fulgosio. Tutto ciò perché riteneva fosse l’amante di Lancillotto Anguissola.
Il fantasma di Rossana Fulgosio
Alcuni testimoni, sia gente del luogo che turisti, affermano che nelle notti ventose si odono delle urla femminili provenire dalla torre del castello. Queste urla, a detta di chi le ha potute sentire, sono strazianti. Inoltre, infondono sia un senso di pena che di pura angoscia. Altri affermano di aver avuto un contatto “diretto” con una figura femminile che si aggira per il maniero, triste e sconsolata. Questa si sofferma in special modo nella sala d’armi. In ogni caso c’è chi è pronto a giurare che in generale tutto il castello sia interessato da fenomeni quantomeno “strani”.
Forse il corpo si trova sepolto in una fossa comune nella navata centrale della chiesa di S. Giorgio che qualche anno prima della sua morte lo stesso Murat fece edificare a Pizzo Calabro.
Però c’è chi afferma che esso si trovi sepolto in una fossa comune nel locale cimitero. Altri giurano invece che il corpo sia stato gettato in mare e la testa recisa sia stata fatta recapitare a Ferdinando di Borbone che volle ricompensare, oltre alla Città “fidelissima” di Pizzo, gli abili artefici della soppressione di un personaggio che si rendeva sempre più importante e seriamente incomodo.
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