Cicala: simbolo di immortalità, trasformazione, ozio e inattività
La Cicala è un insetto noto a tutti per le sue doti canore. D’estate, infatti, è facile udire nel silenzio il canto della Cicala che, così facendo, richiama sessualmente un possibile partner. Per il suo canto ininterrotto, simboleggia l’immortalità. Tuttavia, l’esistenza di questo straordinario insetto è intrisa di significato.
Il significato e la simbologia della Cicala
Il ciclo naturale della vita di una Cicala è, per lo più, passivo. Quando la larva viene al mondo, resta sottoterra per un periodo che va dai 3-4 anni fino ad un massimo di 17. Un periodo, dunque, sostanzialmente lungo. Per questa ragione, la Cicala rappresenta anche l’ozio e l’inattività.
Durante questa fase larvale, avviene comunque uno sviluppo, seppur lento, dell’animale. Valutando questo aspetto da un’altra prospettiva, si potrebbe affermare che qualsiasi esperienza, qualsiasi obiettivo, qualsiasi progetto, necessita di un tempo strettamente soggettivo per giungere a compimento. Terminato lo sviluppo larvale, sale sugli alberi, abbandona il proprio involucro e porta a compimento la mutazione da larva a insetto adulto. Per questo motivo la Cicala è considerata anche simbolo di trasformazione. Analogamente, l’essere umano che lascia andare il suo passato, può dedicarsi alla migliore versione di se stesso nel tempo presente.
La Cicala nelle leggende
Secondo un antico mito, un tempo le cicale furono uomini appassionati al canto delle Muse. Rapiti dal canto melodico di queste ultime, iniziarono essi stessi a cantare, tanto da dimenticare di mangiare e di bere, andando incontro, così, a inevitabile morte.
Le Muse, decisero allora di trasformali in Cicale, così che potessero cantare ininterrottamente durante l’intera esistenza. Le Cicale, in cambio, una volta trapassate, dovevano riferire alle Muse chi, sulla Terra, rendeva onore a loro e chi no. Esseri, dunque, vicini agli Dei, custodi della bellezza espressa attraverso l’armonico canto. In antichità, erano per questo simbolicamente ricondotte alla verità, alla purezza d’animo e all’innocenza.
A cura di Silvia Scanu